La locuzione Messy Middle descrive la fase complessa e non lineare del customer journey (percorso del cliente) compresa tra l’inizio della ricerca di un prodotto o servizio e la decisione finale di acquisto.
Questo concetto è diventato essenziale per comprendere come i consumatori navigano tra un’infinità di informazioni disponibili, sia online che offline, prima di prendere una decisione.
Nelle proprie scelte d’acquisto, i consumatori non seguono un percorso rettilineo, ma esplorano e valutano costantemente alternativi prodotti, servizi e negozi dove acquistarli, in un movimento ciclico tra diverse fasi.
Il modello decisionale adottato dal consumatore è caratterizzato da due approcci mentali:
- Esplorazione: un’attività tesa a individuare il maggior numero possibile di alternative, espandendone il novero;
- Valutazione: un’attività tesa alla determinazione della correttezza, secondo i propri criteri, di un’alternativa piuttosto che di un’altra, con l’obiettivo di scartare ciò che si ritiene inadeguato.
Nel Messy Middle intervengono numerosi bias cognitivi a influenzare la direzione del consumatore, le sue valutazioni e le sue conseguenti scelte d’acquisto.
È una zona di continuo confronto e valutazione in cui i consumatori raffinano le loro preferenze e analizzano le opzioni disponibili.
Questa dinamica ha un impatto cruciale sul commercio, poiché rende molto più difficile riuscire a catturare, mantenere e orientare l’attenzione del potenziale cliente.
Origine del concetto di Messy Middle
Il concetto di Messy Middle è stato introdotto nel 2020 da Google con la pubblicazione della ricerca “Decoding Decisions: Making sense of the messy middle“, condotta in collaborazione con la società di ricerche di mercato The Behavioural Architects.
L’idea di questa ricerca è emersa come risposta alla crescente complessità di comprensione del processo decisionale che una persona segue per giungere all’acquisto.
L’assunto di base è la consapevolezza che tra il primo stimolo verso l’acquisto (trigger) e l’acquisto stesso c’è un percorso non lineare che assomiglia più a una rete estremamente intricata di interazioni con alternative diverse (touchpoints).
L’obiettivo dello studio era comprendere a fondo il modo in cui i clienti elaborano le informazioni con cui entrano in contatto durante il processo decisionale e che dinamiche seguono per addivenire alla scelta finale.
Il termine Messy Middle evidenzia proprio la caratteristica caoticità del processo d’acquisto, l’essere esso non lineare ma piuttosto più simile a un labirinto di stimoli online e offline in cui le persone cercano di orientarsi prima di giungere a una decisione finale.
Nel 2023 il team di ricerca si focalizza sull’azionabilità delle evidenze emerse dalla precedente ricerca e pubblica “Decoding Decisions: Marketing in the messy middle“.
Questa seconda ricerca parte dalla consapevolezza che le persone, per decidere cosa, quando e dove acquistare, svolgono ricerche da ben prima di internet e che molti dei processi mentali che caratterizzano queste dinamiche sono ancora attuali e ben radicati nelle nostre menti.
L’obiettivo è identificare e comprendere i comportamenti che caratterizzano la ricerca di informazioni, così da poterli gestire con azioni di marketing opportunamente studiate per adattarsi alla nuova e mutevole domanda e fornire ai potenziali clienti ciò che cercano, quando lo cercano, dove lo cercano.
Il processo decisionale d’acquisto
Il Messy Middle ha un impatto significativo sul processo decisionale d’acquisto, trasformandolo in un percorso meno prevedibile e più complesso.
In questo nuovo contesto, i consumatori non solo ricercano attivamente informazioni sui prodotti, ma si trovano anche a navigare attraverso una vasta gamma di stimoli, tra recensioni, comparazioni di prezzi e contenuti dei social media.
Questa fase di esplorazione e valutazione induce i consumatori a cambiare frequentemente opinione, influenzati dalle nuove informazioni che acquisiscono continuamente.
Il processo decisionale porta i consumatori a un continuo ciclo di esplorazione e valutazione.
Durante questo ciclo, diversi fattori entrano in gioco nel plasmare le decisioni d’acquisto, tra cui la fiducia nei marchi, le esperienze passate, le raccomandazioni di amici e conoscenti, e l’analisi delle recensioni online.
Questo significa che i commercianti devono riuscire a catturare l’attenzione e costruire la fiducia in ogni punto di contatto lungo il percorso d’acquisto.
Fasi del processo decisionale
Il processo decisionale d’acquisto nel contesto del Messy Middle può essere suddiviso principalmente in quattro fasi:
- Esplorazione
- Valutazione
- Decisione
- Acquisto
Queste fasi non sono sequenziali e possono sovrapporsi o ripetersi, creando un percorso di acquisto fluido e dinamico.
La fase di esplorazione è il momento in cui i consumatori iniziano a raccogliere informazioni sul prodotto o servizio di loro interesse. Durante questa fase, i consumatori effettuano ricerche online, leggono articoli o guide, consultano recensioni e si lasciano ispirare dai contenuti sui social media. L’obiettivo è ottenere un quadro generale delle opzioni disponibili.
Segue la fase di valutazione, dove i consumatori analizzano le informazioni raccolte e cominciano a confrontare diverse alternative. In questo momento entrano in gioco elementi come recensioni approfondite, comparazione di prezzi e funzionalità, nonché la consultazione con amici o esperti di fiducia. Questa fase è cruciale, poiché le preferenze possono cambiare rapidamente al variare delle informazioni.
La fase di decisione giunge quando la persona riduce le opzioni e si prepara a effettuare una scelta finale. Tuttavia, anche in questa fase la decisione può essere influenzata da fattori esterni, come promozioni dell’ultimo minuto, raccomandazioni di fiducia o ulteriori ricerche.
L’ultima fase è l’acquisto, durante la quale è effettuata la transazione finale. Nonostante questo sia l’ultimo passo formale del processo decisionale, i consumatori possono ritornare a fasi precedenti se emergono nuove informazioni o se non sono completamente convinti della loro scelta. Pertanto, anche dopo l’effettivo acquisto, la soddisfazione del cliente rimane cruciale per fidelizzarlo e determinare futuri comportamenti d’acquisto.
Fattori che influenzano le decisioni d’acquisto
Nel Messy Middle, le decisioni d’acquisto dei consumatori sono influenzate da una molteplicità di fattori che interagiscono tra loro creando un panorama decisionale complesso.
Questi fattori possono essere identificati con bias cognitivi noti, che agiscono in modo inconsapevole sulle menti dei potenziali clienti, orientandone naturalmente le scelte e i comportamenti.
I principali bias sono:
- Euristica di categoria: si manifesta quando le persone, di fronte a molte opzioni, utilizzano scorciatoie mentali o regole pratiche per prendere decisioni rapide e soddisfacenti all’interno di una determinata categoria. Ad esempio, se una persona ha avuto una buona esperienza con un marchio di scarpe, potrebbe scegliere automaticamente quel marchio anche per un altro tipo di prodotto, come le borse, senza esplorare altre opzioni;
- Potere dell’immediatezza: Le persone tendono a preferire ciò che può essere ottenuto subito piuttosto che ciò che richiede un’attesa, seppur breve. Questo bias si riflette nel desiderio di acquistare immediatamente un prodotto se è disponibile, anche se una soluzione migliore o più economica potrebbe essere ottenuta in un secondo momento. Offerte come “spedizione in giornata” o “acquisto immediato” sfruttano questo bias, spingendo i consumatori a prendere decisioni rapide;
- Prova sociale: è la tendenza a copiare il comportamento e le azioni degli altri, soprattutto in situazioni di incertezza o ambiguità. Le recensioni online, i “like” sui social media, e le testimonianze di altri utenti influenzano le scelte, perché le persone si sentono più sicure scegliendo ciò che altri hanno già scelto;
- Bias di scarsità: Si basa sul principio economico secondo cui un prodotto diventa più desiderabile se la sua disponibilità è limitata. Frasi come “offerta limitata”, “ultimi pezzi disponibili” o “solo per oggi” sfruttano questo bias, creando un senso di urgenza che spinge le persone ad acquistare prima che l’opportunità svanisca;
- Bias di autorità: si riferisce alla tendenza a modificare le proprie opinioni o comportamenti per allinearsi a quelli di figure che consideriamo esperte o autorevoli su un argomento. Le recensioni di esperti, le raccomandazioni da parte di influencer riconosciuti o il parere di un’autorità nel settore possono avere un impatto notevole sulla decisione di acquisto;
- Potere della gratuità: Anche quando un regalo incluso con un acquisto non è correlato al prodotto principale, la percezione di “ottenere qualcosa in più” può essere un potente incentivo all’acquisto. Questo bias si manifesta quando una piccola gratuità o un bonus viene offerto con l’acquisto, come una prova gratuita, un campione o un gadget, che può spingere la persona a decidere più velocemente e a sentirsi più soddisfatta dell’acquisto.
Questi bias, tra gli altri, determinano come le informazioni vengono interpretate e, di conseguenza, influenzano profondamente le decisioni d’acquisto, rendendo il messy middle particolarmente complesso e imprevedibile.
La facilità di accesso alle informazioni e la capacità di comparare offerte in tempo reale con strumenti digitali avanzati hanno cambiato il modo in cui i consumatori affrontano il loro ciclo decisionale, rendendo il processo decisionale molto più competitivo per i negozi e molto più complesso da governare.
Impatto del Messy Middle sui negozi (fisici e online)
Il Messy Middle ha trasformato il modo in cui i negozi, sia fisici che online, affrontano il processo di vendita e interagiscono con i potenziali nuovi clienti e con i clienti già acquisiti.
Per i negozi fisici, il Messy Middle ha portato alla necessità di integrare l’esperienza d’acquisto tradizionale con elementi digitali.
Questo include l’adozione di tecnologie in-store che migliorano l’interazione e la personalizzazione dell’esperienza del cliente, portando alla creazione di ambienti che possono competere con la comodità e la varietà offerte dai canali online.
Inoltre, i negozi devono affrontare la sfida di rendere le loro offerte facilmente accessibili online, attraendo così clienti che iniziano il loro viaggio d’acquisto sul web.
Per i negozi online, la sfida principale risiede nel differenziarsi in un mercato altamente competitivo e saturo, dove i consumatori possono confrontare prodotti e prezzi con un semplice clic.
In questo ambiente, la capacità di mantenere alta l’attenzione del potenziale cliente attraverso esperienze d’acquisto user-friendly, contenuti mirati e un percorso di acquisto ottimizzato è cruciale.
Inoltre, l’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per la personalizzazione dell’esperienza cliente diventa fondamentale.
Il Messy Middle costringe i negozi a reimmaginare la gestione della concorrenza, spingendo i retailer a innovare e a capire come la fidelizzazione del cliente possa essere mantenuta e incrementata attraverso strategie omnicanale e servizi personalizzati.
Trovare un equilibrio tra presenza fisica e digitale, oltre a gestire efficacemente l’inventario e la logistica, diventa essenziale per sopravvivere e prosperare in questo nuovo paradigma del commercio.
Sfide per i negozi fisici
Nell’era del Messy Middle, i negozi fisici si trovano ad affrontare sfide significative per mantenere la loro rilevanza e attrattiva nei confronti dei consumatori. Una delle principali difficoltà è quella di competere con la convenienza e la varietà offerte dai negozi online, dove i consumatori possono facilmente confrontare prodotti e prezzi senza muoversi da casa. Questo fenomeno ha spinto i negozi tradizionali a reinventarsi per rimanere competitivi.
Un’importante sfida è rappresentata dalla necessità di integrare la tecnologia all’interno degli spazi fisici. I consumatori si aspettano ormai esperienze di acquisto che siano altrettanto fluide e coinvolgenti quanto quelle che vivono online. Di conseguenza, molti negozi hanno iniziato a implementare soluzioni tecnologiche come schermi interattivi, applicazioni mobili per la navigazione in-store e sistemi di pagamento contactless per migliorare il servizio al cliente.
Inoltre, i negozi fisici devono affrontare il fenomeno dello showrooming, cioè il comportamento tipico delle persone che provano i prodotti offline, nei negozi fisici, per poi acquistarli online.
Questo comportamento richiede che i negozi abbiano una presenza digitale ben curata e informazioni dettagliate sui prodotti disponibili sia online che offline, per garantire un’esperienza coerente e assicurarsi la possibilità di reintercettare il potenziale cliente quando dall’offline si sposta online.
Infine, c’è la sfida di creare esperienze personalizzate che vadano oltre la semplice transazione di beni.
Questo significa sviluppare ambienti accoglienti, attività interattive e offerte personalizzate che facciano sentire il cliente unico e valorizzato.
In un contesto competitivo e in continua evoluzione, i negozi fisici devono quindi adottare un approccio innovativo e strategico per attrarre e fidelizzare i clienti.
Sfide per i negozi online
Anche se i negozi online hanno registrato una crescita esponenziale grazie allo sviluppo di più avanzate capacità digitali nella popolazione media e alla convenienza che offrono, devono comunque affrontare alcune sfide significative per prosperare nel contesto del Messy Middle.
Una delle principali difficoltà è la differenziazione in un mercato estremamente competitivo, dove numerosi retailer offrono spesso prodotti simili o addirittura uguali a prezzi equivalenti.
Un altro aspetto critico è l’ottimizzazione della customer experience.
I navigatori si aspettano una navigazione semplice e intuitiva, con processi di pagamento sicuri e senza intoppi.
I negozi online devono investire in piattaforme tecnologiche avanzate che possano arricchire l’esperienza del consumatore, per esempio attraverso l’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale che personalizzino le raccomandazioni sui prodotti.
Inoltre, la logistica e la gestione dell’inventario rappresentano una sfida continua per i negozi online.
Assicurare che i prodotti siano disponibili e che le spedizioni avvengano in modo rapido ed efficiente è essenziale per mantenere la soddisfazione del cliente.
Gli imprevisti nel processo di consegna possono facilmente portare a recensioni negative, minando gli sforzi profusi nell’induzione di fiducia nei potenziali clienti.
I negozi online devono affrontare anche la questione della sicurezza dei dati.
Le persone sono più attente alla protezione delle loro informazioni personali e richiedono garanzie di sicurezza.
Implementare misure adeguate per proteggere i dati dei clienti è fondamentale per evitare fughe di informazioni e per costruire un rapporto di fiducia duraturo.
Le difficoltà aumentano poichè, con il regime di optin previsto dal GDRP, è aumentata la percentuale di navigatori che blocca i cookie di profilazione, impedendo un tracciamento preciso dei risultati pubblicitari e rendendo più onerosi gli sforzi diretti all’advertising.
La facilità di accesso alle informazioni online, scritte destinando ad essere budget talvolta considerevoli, porta i clienti a innescare le dinamiche del webrooming: le persone cercano informazioni online, valutano, scelgono ma, alla fine, acquistano offline.
I siti ecommerce, quindi, devono fare il possibile per capitalizzare al massimo ogni visita, anche in assenza di vendita, garantendosi la possibilità di poter ricontattare il navigatore in futuro con offerte più allettanti.
Gestire le sfide associate al Messy Middle richiede, quindi, un approccio integrato che consideri sia le esigenze tecnologiche che le aspettative dei navigatori, per garantire un’operatività efficace e efficiente nel mondo digitale.
Gestione della concorrenza
Nel contesto del Messy Middle, la gestione della concorrenza diventa un elemento cruciale per il successo dei commercianti, sia online che offline.
La saturazione del mercato, in cui numerosi venditori offrono prodotti simili o uguali, richiede il mantenimento di un’attenzione sempre alta e l’elaborazione di strategie sofisticate per emergere e attrarre l’attenzione dei potenziali clienti.
Sicuramente i negozi devono mirare a una chiara differenziazione, che può includere un focus sull’unicità del prodotto, sulla qualità superiore o su un servizio clienti eccellente.
La capacità di monitorare costantemente il mercato per identificare trend emergenti e movimenti della concorrenza è un’abilità che diventa sempre più difficile da sviluppare, complice il notevole ampliamento del raggio geografico di riferimento per i negozi offline e la sua completa assenza per quelli offline.
Raccogliere informazioni utili su come i concorrenti operano e su cosa cercano i propri potenziali clienti diventa, quindi, ancora più importante, consentendo ai commercianti di adattare rapidamente le loro strategie e tese ad aumentare le probabilità di intercettare un maggior numero di persone ancora nel messy middle.
Infine, costruire una forte fidelizzazione del cliente è essenziale per competere efficacemente.
Ciò può essere ottenuto attraverso programmi di loyalty, un marketing personalizzato e una cura del cliente impeccabile, che incoraggiano le persone a tornare e a preferire questi negozii rispetto a quelli concorrenti.
Gestire con successo la concorrenza nel Messy Middle richiede un approccio proattivo e attento, capace di rispondere rapidamente alle dinamiche di mercato in continua evoluzione e ai continui cambiamenti degli stimoli cui le persone sono sottoposte nell’attraversare le fasi di esplorazione e valutazione.
Gestione dell’inventario e logistica
La gestione dell’inventario e della logistica rappresenta una sfida cruciale per i commercianti nel contesto del Messy Middle, poiché l’efficienza operativa in questi ambiti può determinare il successo o il fallimento di un’attività commerciale.
La gestione ottimizzata dell’inventario è essenziale per garantirne la disponibilità, evitando al contempo eccessi di magazzino che possono comportare costi aggiuntivi.
Per affrontare queste sfide, i commercianti devono adottare strategie avanzate di gestione dell’inventario basate su dati real-time e previsioni di domanda, che consentono di diminuire gli sprechi e rispondere agilmente alle fluttuazioni del mercato.
Sia che si sia un negozio online, sia che si sia un negozio tradizionale offline, una gestione efficiente dell’inventario non può prescindere dall’usi di strumenti che permettano una sincronizzazione facile e immediata delle giacenze di magazzino con l’e-commerce (qualora se ne avesse uno), con i canali sociali (per esempio, Facebook Shop), con i marketplace come Amazon, eBay o altri verticali come Zalando o ManoMano, nonchè con i motori di ricerca come Google. Questo permette di attivare molteplici canali di vendita, aumentando le possibilità di entrare in contatto con le persone che sono nel messy middle, nel pieno del processo decisionale.
La sincronizzazione con Google, per esempio, permette di attivare le funzionalità di Google SWIS che mostrà già nelle SERP (Search Engine Results Page) i prodotti e le disponibilità geograficamente prossime al navigatore, permettendogli di acquistare anche direttamente dal motore di ricerca, se lo desiderano e poi decidere come ricevere quanto acquistato: facendoselo spedire oppure andandolo a ritirare di persone presso il punto vendita (click and collect).
Le tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati svolgono un ruolo sempre più importante, permettendo ai commercianti di anticipare le tendenze e adeguare la disponibilità dei prodotti di conseguenza. In particolare, l’uso di algoritmi di apprendimento automatico può migliorare la precisione delle previsioni di inventario, ottimizzando i rifornimenti e riducendo i tempi di inattività.
La logistica è un altro aspetto critico, dove l’importanza di una rete di distribuzione efficiente non può essere sottovalutata. I commercianti devono garantire consegne rapide e affidabili, poiché ritardi o problemi nelle spedizioni possono facilmente minare la fiducia dei consumatori.
La collaborazione con partner logistici competenti e l’implementazione di tecnologie di tracciabilità in tempo reale possono migliorare significativamente la catena di fornitura.
Inoltre, l’integrazione di strategie di logistica inversa, che facilitano i resi e la gestione dei prodotti restituiti, è essenziale per una gestione efficace del servizio post-vendita.
Poiché le aspettative dei consumatori continuano a crescere, la capacità dei commercianti di gestire in modo efficiente l’inventario e la logistica definirà la qualità dell’esperienza del cliente e, di conseguenza, la fidelizzazione e la redditività aziendale nel lungo termine.
Integrazione tra negozi fisici ed ecommerce
L’integrazione tra negozi fisici ed ecommerce diventa determinante nell’affrontare le nuove sfidanti dinamiche generate dalla consapevolezza dell’esistenza del Messy Middle.
In un’epoca in cui i consumatori si aspettano esperienze di acquisto senza soluzione di continuità, costruire una rete altamente integrata tra i canali fisici e digitali diventa un obiettivo primario per offrire un servizio clienti competitivo e migliorare la propria posizione nel mercato.
L’integrazione tra canali diversi, che tenga conto sia dell’esperienze online che di quella offline, permette di valorizzare i vantaggi di entrambi gli scenari: i negozi fisici offrono l’opportunità di interazione diretta con i prodotti e il personale, mentre gli ecommerce garantiscono accesso alla comodità degli acquisti online, spesso con una maggiore varietà di scelta.
La pianificazione di strategie tese a creare un’esperienza omnicanale, con l’individuazione di adeguagte tecnologie di supporto, permette di unificare l’esperienza del cliente su tutte le piattaforme e in tutti gli scenari.
Nell’intricata dinamica del Messy Middle, sviluppare questo tipo di strategie è funzionale al guidare i consumatori lungo un percorso di decisione d’acquisto complesso e non lineare.
Ciò significa consentire alle persone di iniziare il loro percorso di acquisto su un canale e continuarlo su un altro, senza interruzioni e senza frizioni.
Ad esempio, un potenziale cliente potrebbe cercare online le informazioni su un prodotto, provarlo in negozio e poi completare l’acquisto tramite un’app mobile.
Queste strategie devono essere mirate a catturare l’attenzione, costruire fiducia e incoraggiare la conversione, tenendo conto dei continui cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, delle dinamiche di mercato e della continua azione di disturbo portata dai concorrenti.
I vantaggi sono immediati e facilmente comprensibili:
- Aumento delle possibilità di intercettazione del potenziale cliente nel Messy Middle;
- Aumento dei touchpoint (vale la regola per cui maggiori sono i contatti, maggiore è la fiducia costruita);
- Consequenziale Incremento delle vendite;
- Miglioramento della soddisfazione del cliente;
- Maggiore fidelizzazione.
Inoltre, il presidio di un maggior numero di canali permette anche la raccolta di set di dati più ricchi e variegati, che permette ai commercianti di personalizzare ulteriormente le offerte, segmentare il mercato in modo più preciso, comprendere più a fondo i comportamenti e i desideri del proprio pubblico di riferimento (pubblico target).
In questo senso, tecnologie come sistemi di CRM (Customer Relationship Management), analisi comportamentale (behavioural analysis), monitoraggio della concorrenza (competition monitoring), etc., aiutano a mantenere coerente l’interazione con i clienti, indipendentemente dal canale utilizzato.
Un’efficace presenza sui motori di ricerca è fondamentale per essere trovati dai consumatori durante la fase di esplorazione. Elaborare strategie di SEO, local SEO (Local Search Engine Optimization) e SEM (Search Engine Marketing) e attuarne le tattiche aiuta a migliorare la visibilità del brand e a guidare il traffico indistintamente verso il sito o verso lo stesso punto vendita fisico, influenzando positivamente le decisioni d’acquisto.
Sfruttare recensioni e testimonianze può essere decisivo nel costruire fiducia nel brand e attivare ulteriori touchpoint.
Le persone si fidano delle opinioni altrui quando prendono decisioni d’acquisto (v. bias della Prova Sociale e bias dell’Autorità illustrati in precedenza), quindi facilitare e promuovere recensioni autentiche è essenziale per stabilire credibilità e attrarre nuovi clienti.
Per i commercianti, l’integrazione tra negozi fisici ed ecommerce non è semplicemente un’opportunità, ma una necessità per rispondere alle esigenze dei clienti moderni.
Guardare oltre la semplice presenza online o offline e puntare su una strategia integrata rappresenta un percorso quasi obbligato per sostenere la crescita e aumentare la competitività nel mercato attuale.
Navigare con successo nel Messy Middle richiede una combinazione di comprensione del cliente, tecnologia avanzata e creatività strategica. Questa combinazione permette all’attività commerciale di affermare il proprio valore e differenziarsi in un mercato estremamente competitivo, caotico e variegato.
Ottimizzazione del percorso del cliente e touchpoint
L’ottimizzazione del percorso del cliente è un processo che si prefigge di rendere l’esperienza il più fluida, coerente e intuitiva possibile attraverso tutti i canali di interazione disponibili.
Quando i clienti si muovono tra negozi fisici a piattaforme digitali, è essenziale che percepiscano un’uniformità nel messaggio e nell’esperienza offerti dall’azienda.
Il primo passo nell’ottimizzazione del percorso del cliente è l’analizzasi e la mappatura dei punti di contatto tra il cliente e il brand (touchpoint).
Questo consente di identificare i passaggi critici all’interno del percorso di acquisto in cui i clienti potrebbero incontrare difficoltà o interruzioni, permettendo di apportare miglioramenti e ridurre i punti di attrito.
A seguito di questa analisi, con la guida della mappatura eseguita, si potrà procedere alla pianificazione di una strategia omnicanale che preveda l’integrazione perfetta tra online e offline, per garantire una transizione senza interruzioni tra canali.
Le azioni concrete possono includere la sincronizzazione delle informazioni sui prodotti e sull’inventario in tempo reale tra negozi fisici e ecommerce, o con i motori di ricerca, o i marketplace, o i profili sociali, in modo che i clienti dispongano di informazioni accurate e coerenti a prescindere dal canale utilizzato.
La tecnologia gioca un ruolo chiave in questo processo ed è fondamentale adottare quelle maggiormente abilitanti e performanti. Affinchè essa spieghi tutti i propri effetti positivi, è necessario che la sua adozione sia accompagnata da una corrispondente maturazione della consapevolezza della posizione attuale del brand, dei suoi obiettivi di medio lungo periodo e che il management sia disposto ad abbracciare gli inevitabili cambiamenti che l’evoluzione tecnologica e sociale portano in qualsiasi settore.
Per esempio, non si può prescindere dall’abbandono di pratiche manuali o che fanno affidamento sulla memoria (assenza di un gestionale per gli ordini e le vendite), su una singola persona (“io sono il capo e tutto deve passare per le mie mani” = collo di bottiglia che strozza la crescita), solo per fare due esempi tra i più comuni.
Infine, un servizio clienti di alta qualità che sia facilmente accessibile durante tutto il percorso è essenziale per accompagnare e supportare il consumatore in ogni fase.
Per un cliente, la possibilità di contattare rapidamente un assistente tramite usando il medium che preferisce (chat, telefono, email, WhatsApp, Instagram, ecc.), non solo risolve problemi immediati, ma conferisce anche un senso di fiducia e supporto continuo. ma, per poter gestire efficacemente queste comunicazioni così eterogenee, è necessario adottare tecnologie abilitanti ed essere disposti a modificare le proprie politiche e la propria forma mentis.
Ottimizzare il percorso del cliente è un processo continuativo e dinamico che richiede attenzione costante ai cambiamenti nelle aspettative e nei comportamenti dei clienti e adattabilità a essi da parte dell’azienda e delle persone che la fanno vivere ogni giorno, valorizzando ogni interazione per migliorare la soddisfazione e la fidelizzazione del cliente e sfruttando ogni occasione per far progredire l’azienda verso una gestione più efficiente dei processi produttivi e manageriali.
Utilizzo dei dati per comprendere il comportamento del consumatore
L’utilizzo dei dati è diventato un elemento cruciale per comprendere il comportamento del consumatore e adattare le strategie di marketing in modo più efficace.
I dati raccolti attraverso le interazioni online, gli acquisti passati, le sessioni sui social media e le visite in negozio forniscono una miniera di informazioni che, se analizzate correttamente, possono rivelare preziosi insight sui desideri, le abitudini e le aspettative dei clienti.
Accedere a questa ricchezza di informazioni è diventato oggi molto più semplice ed economico: in passato era necessario ingaggiare aziende specializzate che assorbivano enormi budget, impiegavano notevole tempo e offrivano uno spaccato comunque parziale della realtà fenomenologica del mercato.
Oggi, invece, basta dotarsi degli strumenti adeguati e lasciare che facciano il lavoro sporco.
Una delle principali applicazioni dei dati è l’analisi dei modelli di consumo, che permette di identificare tendenze, anticipare future esigenze e personalizzare le offerte.
Ad esempio, monitorando quali prodotti vengono visualizzati più spesso ma non acquistati, un’azienda può decidere di ottimizzare la strategia di prezzo o migliorare le descrizioni e le immagini dei prodotti per incentivare la conversione.
I dati possono anche essere utilizzati per segmentare il pubblico in cluster distinti basati su comportamenti simili.
Questa segmentazione consente di attivare campagne di marketing altamente mirate che parlano direttamente agli interessi di ciascun gruppo, migliorando l’efficacia delle comunicazioni e aumentando le possibilità di conversione.
Strumenti avanzati di analisi predittiva e intelligenza artificiale possono ulteriormente migliorare la comprensione del comportamento del consumatore, prevedendo le azioni future sulla base delle attività passate.
Questo tipo di analisi aiuta a personalizzare le esperienze d’acquisto in tempo reale, offrendo ai clienti contenuti e offerte esclusivi che soddisfano le loro preferenze.
I dati permettono di valutare il customer journey complessivo, identificando punti critici o di abbandono e apportando miglioramenti mirati per ottimizzare l’esperienza utente.
In sintesi, un approccio basato sui dati è essenziale per comprendere e interagire efficacemente con i consumatori nella confusione del Messy Middle, trasformando le informazioni in opportunità strategiche per il business.
Personalizzazione dell’esperienza d’acquisto
La personalizzazione dell’esperienza d’acquisto è un obiettivo primario per le aziende che intendono affrontare il Messy Middle.
Essa permette ai commercianti di rispondere alle esigenze e ai desideri individuali dei clienti, anche su vasta scala, migliorando il coinvolgimento e favorendo la conversione.
In un contesto di mercato altamente competitivo, la personalizzazione rappresenta un vantaggio distintivo che può trasformare semplici visitatori in clienti fidelizzati.
La base della personalizzazione è la raccolta dei dati dei clienti, da analizzare e metabolizzare in chiave strategica, con il fine di implementare esperienze personalizzate.
Informazioni derivanti dal comportamento di navigazione, dagli acquisti precedenti e dalle interazioni precedenti con il brand, permettono di creare profili psicografici dettagliati dei clienti, sulla base dei quali estrapolare preziosi insight sui desideri, le abitudini e le aspettative dei clienti e sviluppare raccomandazioni mirate su prodotti e contenuti di interesse.
La personalizzazione può manifestarsi attraverso comunicazioni mirate.
Ad esempio, inviare email personalizzate con offerte basate su acquisti passati, che avvisano su nuovi arrivi di prodotti correlati alle preferenze dell’cliente, aiuta a mantenere il marchio nella mente del consumatore e stimola ulteriore interazione.
I programmi di fedeltà personalizzati che premiano i clienti per la loro attività e interazione con il brand incoraggiano maggiore fidelizzazione e advocacy. Questi programmi possono essere ulteriormente personalizzati per premiare comportamenti specifici che l’azienda intende promuovere.
Le tecnologie come l’intelligenza artificiale giocano un ruolo importante nell’automazione e nella scalabilità della personalizzazione, permettendo di offrire esperienze uniche a centinaia di clienti contemporaneamente, senza che ciò diventi oneroso in termini di risorse.
La personalizzazione dell’esperienza d’acquisto non solo aumenta la soddisfazione del cliente, ma rafforza anche la posizione competitiva del brand, garantendo che i clienti ricevano un’attenzione speciale che li invoglia a tornare e a raccomandare il marchio ad altri.
Utilizzo di recensioni e testimonianze
Nell’ambiente dinamico del Messy Middle, l’utilizzo di recensioni e testimonianze è fondamentale per costruire fiducia e credibilità tra i consumatori.
Le recensioni e le testimonianze dei clienti offrono una forma di social proof (prova sociale) che può influenzare fortemente le decisioni d’acquisto, poiché gli acquirenti tendono a fidarsi di esperienze condivise da altri clienti.
Integrare recensioni autentiche sul sito e sui canali di vendita rappresenta un modo efficace per rassicurare i potenziali clienti che ancora non conoscono il brand su qualità e affidabilità dei prodotti o servizi offerti.
Le recensioni contrastano le incertezze e possono evidenziare specifici vantaggi o usi del prodotto che i potenziali clienti potrebbero ritenere rilevanti.
Infine, rispondere attivamente alle recensioni, sia positive che negative, dimostra un impegno verso la soddisfazione del cliente e può migliorare ulteriormente la fiducia del cliente.
Inviti a lasciare recensioni dopo un acquisto e offerte di incentivi possono incrementare il volume di feedback ricevuti, fornendo ulteriori opportunità di affinare l’offerta e migliorare il servizio complessivo.
Conclusioni e sintesi dei punti chiave
Il concetto di Messy Middle ha radicalmente trasformato il modo in cui le aziende accompagnano i propri potenziali clienti lungo il loro percorso decisionale, evidenziando la necessità di adattamento e innovazione nel complesso ambiente di vendita odierno.
Con il continuo evolversi delle tecnologie digitali e il cambiamento costante delle aspettative dei clienti, è fondamentale per i commercianti comprendere e navigare efficacemente attraverso questo intreccio di punti di contatto e decisioni che definiscono il viaggio del consumatore.
Emergono alcuni punti chiave che le aziende devono considerare per navigare con successo questo complesso e dinamico ecosistema.
La tecnologia riveste un ruolo sempre più importante per cogliere le nuove opportunità di migliorare il coinvolgimento dei clienti, rendendo l’esperienza d’acquisto più coinvolgente e interattiva.
Le aziende che riescono a integrare queste innovazioni nel loro modello di business potranno sperimentare un vantaggio competitivo significativo.
La raccolta e l’analisi dei dati, con una importanza sempre più rilevante dei sistemi di intelligenza artificiale, consentono alle aziende di ottenere informazioni sempre più precise sui comportamenti dei clienti, di elaborarle e di renderle azionabili, eliminando del tutto il collo di bottiglia dell’intervento umano.
La personalizzazione è un fattore sempre più determinante: sfruttare i dati dei consumatori per offrire esperienze su misura è essenziale per soddisfare le aspettative individuali e migliorare le possibilità di conversione. Tecnologia e dati garantiscono possibilità di personalizzazione sempre più proattive e rapide, assicurando un vantaggio competitivo di non poco conto.
Un’approccio omnicanale è sempre più centrale.
Le attività commerciali devono garantire che le esperienze offerte attraverso tutti i punti di contatto siano perfettamente integrate, consentendo ai clienti di muoversi senza soluzione di continuità tra canali fisici e digitali, e soddisfacendo le loro crescenti aspettative di immediatezza e personalizzazione.
L’implementazione di una strategia omnicanale coerente, che integri perfettamente online e offline, per garantire un’esperienza cliente fluida e senza interruzioni, richiede una gestione efficace dei diversi punti di contatto e un uso strategico della tecnologia per sincronizzare le operazioni di vendita e marketing su tutti i canali.
Le recensioni e le testimonianze non possono più essere sottovalutate, perchè rappresentano una forma potente di social proof, che influenza le decisioni d’acquisto dei consumatori, incrementa la fiducia e la credibilità del brand e consente di controllare la narrativa che si costruisce intorno all’attività commerciale, impedendo che essa cada preda delle mire competitive dei concorrenti.
I motori di ricerca sono spesso il punto di partenza della fase di esplorazione: pianificare attività di ottimizzazione del posizionamento delle proprie proprietà sociali è sempre più importante, soprattutto in chiave locale, sfruttando gli strumenti che i motori di ricerca mettono a disposizione, come l’integrazione dell’inventario, l’uso spinto delle informazioni NAP, la predilezione per la prossimità geografica.
Infine, la capacità di anticipare le tendenze e di adattarsi rapidamente ai mutamenti del mercato sarà un fattore distintivo per le aziende di successo.
L’essere proattivi piuttosto che reattivi consentirà di cogliere nuove opportunità, ottimizzare la catena del valore e, in definitiva, mantenere competitività e rilevanza in un ambiente in continua evoluzione.
In sintesi, affrontare con successo il Messy Middle richiede una visione lungimirante, un forte focus sul cliente e un impegno verso l’implementazione di strategie innovative e tecnologiche.
Le aziende che adotteranno queste pratiche avranno ottime opportunità, non solo di sopravvivere, ma di prosperare in un futuro fatto di complessità e possibilità ancora da inventare.