Come farsi trovare dai propri clienti con i geolocation services

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Con la sempre maggiore diffusione degli smarphone, i servizi di geolocalizzazione stanno spopolando e offrono sempre più servizi agli utenti e sempre più opportunità ai commercianti, abbiano o meno un sito di commercio elettornico.

Sfruttando il GPS integrato ormai in tutti gli smartphone, un servizio di geolocalizzazione non fa altro che individuare la posizione corrente dell’utente inviandola ad un sito web. Se l’utente lo vuole, i servizi di geolocalizzazione possono anche pubblicare sui vari social network la posizione e le informazioni relative al luogo in cui si trova.

Il vantaggio per il commerciante è immediato: sfruttando i geolocation services usati dagli utenti, egli ha la possibilità di far diffondere il nome del proprio negozio in tutta la cerchia di amici e follower dei propri clienti con un meccanismo virale a costo zero.

Ma perchè un utente usa servizi di geolocalizzazione?

Credo che i motivi siano tanti ma tra i più importanti probabilmente ci sono:

  1. La voglia di comunicare agli altri dove ci si trova, magari perchè il luogo è di tendenza o comunque affascinante. Mi capita spesso al venerdi o al sabato sera di ricevere sull’iPhone la notizia del checkin dei miei amici in vari locali della mia città e dei dintorni. Alcuni lo fanno quasi come fosse un gioco, altri perchè vogliono comunicare ai propri “amici” che loro sono in quel posto così bello.
  2. La possibilità di essere trovati e di aggregarsi. Questa è una conseguenza diretta del primo motivo addotto: se io so che un mio amico si trova in un particolare pub, probabilmente deciderò di raggiungerlo, senza bisogno di telefonargli. O se non ci vado perchè voglio raggiungere lui lo farò perchè mi vien voglia di mangiare un buon panino.
  3. Meccanismi di social gaming. Alcuni social network geolocalizzati hanno introdotto una serie di meccaniche di gioco che permettono di guadagnare punti e badge (delle icone) a seconda delle azioni che si compiono: se si scopre un nuovo posto, se si fa il checkin in un posto in cui non si era mai stati prima, se si va in uno stesso posto per un numero elevato di volte. L’utente è invogliato a fare il checkin in quei luoghi (alias a registrare la propria posizione in quel luogo) perchè sa che così facendo guadagnerà dei punti.
  4. Strumenti di social tagging. Quando si fa una foto con l’iPhone o con un altro smartphone che supporta la geolocalizzazione, la foto viene automaticamente fornita delle coordinate del luogo in cui è stata scattata. In questo modo non solo si vedrà il bel posto o il bel panorama ritratto, ma si saprà anche dove la foto è stata scattata.

Quali sono i possibili vantaggi per il commerciante?

Il commerciante che ha un negozio brick-and-mortar (l’espressione inglese per indicare un negozio fisico aperto al pubblico – mattoni e malta) può sfruttare questa tendenza delle persone a comunicare la propria posizione.

Molti servizi di geolocalizzazione, infatti, sono pensati proprio con questo scopo: registrandosi ai vari siti, dunque, è possibile creare offerte per chi si registra in quel posto, inviare pubblicità mirata a chi è stato nel nostro negozio, apparire per primi nei risultati di ricerca quando l’utente cerca, per esempio, “negozio di telefonini a Salerno”, e molto altro.

Si parla in questo caso di geotargeting: il commerciante non si rivolge all’intero pubblico indiscriminatamente, ma tra tutti i potenziali clienti seleziona solo quelli che sono più vicini e che dunque potranno recarsi nel proprio store con maggiore probabilità.

È più o meno lo stesso ragionamento fatto quando si posiziona un e-commerce affinchè appaia nei primi risultati dei motori di ricerca per una determinata parola chiave: le parole chiave scelte non sono mai generiche ma sempre composte. In questo modo si restringe il numero di persone raggiunte e allo stesso tempo si ampliano le possibilità di trasformare il contatto in vendita. Più la nostra azione promozionale è concentrata, minori saranno i costi, maggiori i ritorni sull’investimento.

Lo stesso discorso vale per il geomarketing: inutile mostrare le proprie pubblicità ad un utente siciliano se il nostro negozio si trova nel Lazio. Meglio concentrarsi solo sugli utenti che abitano nella nostra regione.

Ovviamente un discorso simile non trova spazio nel caso in cui si debba promuovere un sito di commercio elettronico. O meglio non trova spazio in questi esatti termini, dovendo essere adattato allo strumento. Come detto si useranno in questo caso key word composte: anzichè posizionarsi per la parola “iPhone” ci si posizinoerà, magari, per la parola chiave “pezzi di ricambio per iPhone 4g”.

Quali sono i servizi di geolocalizzazione più diffusi in Italia?

In Italia non abbiamo a disposizione gli innumerevoli geolocation services presenti negli States o nel resto del mondo. Solo una piccola parte dei servizi di geolocalizzazione esistenti possono essere sfruttati anche in Italia, semplicemente perchè tutti gli altri non li conosce nessuno: non avendo raggiunto una massa critica di utenti essi sono praticamente inutili per il geomarketing.

Facebook Places

I servizi di geolocalizzazione di Facebook Places

Facebook è molto diffuso in Italia ed ha anche un sistema di advertisng che permette di raggiungere un pubblico mirato selezionandolo sulla base di numerosi parametri.

Con Facebook Places è possibile creare una pagina della propria attività e offrire agli utenti degli incentivi affinchè si rechino nel proprio “luogo” e magari acquistino.

Places serve agli utenti per dire dove si trovano, ai proprietari della pagina per intercettare questi utenti e fare in modo che facciano l’azione che si desidera compiano.

Se si aggiunge questa funzione alle altre da poco introdotte da Facebook a tutte le pagine si potrebbe riuscire a raggiungere davvero un gran numero di persone.

Google Places e Google Latitude

I servizi di geolocalizzazione di Google Places

Google Places esiste da moltissimi anni, da molto prima che Facebook introducesse la propria funzione Places.

Google Places permette a chiunque abbia un’attività locale di creare una pagina con tutti i dettagli, come l’inidirizzo, gli orari di apertura al pubblico, la pubblicazione di foto del negozio, ecc.

Google Places viene sfruttato dalle funzioni di geotargeting di Google Search: un utente che stia cercando in rete tramite smartphone, infatti, può segnalare a Google la propria posizione così da personalizzare la ricerca limitandola alla zona in cui ci si trova.

Google ha lanciato anche Latitude, un servizio che permette agli utenti di fare il checkin nei luoghi in cui si trovano: Latitude serve a fare esattamente le stesse cose he si fano con facebook Places e con Foursquare ovvero dire dove ci si trova.

Combinando questi dati Google è in grado di realizzare un’esperienza utente meglio adattata all’utente stesso.

Twitter

I servizi di geolocalizzazione di Twitter

Anche Twitter ha implementato delle funzioni di geolocalizzazione. Quando un utente posta un tweet può associare ad esso la propria posizione che viene così visualizzata su una mappa.

La funzione è molto interessante perchè può essere associata ad un contest: per esempio, si può decidere di rionoscere uno sconto ai propri clienti se twittano che hanno acquistato nel nostro negozio. Il tweet avrà la posizione associata e il la notizia si diffonde in rete.

Altra possibilità interessante è la ricerca geolocalizzata: è possibile individuare tutti gli utenti che usano twitter presenti in una determinata zona. In questo modo è facile raggiungere persone che sono molto vicine al nostro negozio.

Sono funzioni potenti che vanno, però, usate con oculatezza: il rischio è quello di diventare spammer!

Foursquare

I servizi di geolocalizzazione di Foursquare

Foursquare è molto meno frequentato dei due precedenti ma è stato pensato appositamente per permettere ai commercianti, ed in genere a chiunque abbia un luogo di lavoro aperto al pubblico, di offrire incentivi ai propri potenziali clienti che facciano il cosiddetto checkin.

Il meccanismo messo in campo da Facebook e da Google è stato introdotto proprio da Foursquare (non so se sia stato il primo in assoluto, ma certo esisteva prima di Facebook Places e Google Latitude).

Foursquare permette di creare dei coupon di sconto da distribuire alle persone che comunicano di essere stati in quel particolare luogo.

La cosa interessante di questo servizio è l’uso di meccanismi di social gaming: visitando nuovi luoghi, che possono essere musei, ristoranti, negozietti, attrazioni di vario genere e altro, gli utenti sbloccano dei badge, delle icone che attestano che l’utente ha raggiunto un obiettivo. Se un utente frequenta spesso un luogo in particolare può diventarne Mayor, cioè sindaco. Il commerciante a questo punto potrebbe decidere che chi diventa mayor della propria attività ha diritto ad uno sconto speciale, o che il primo che fa il checkin entro una data ora riceve altro tipo di incentivo.

Concludendo

I servizi di geolocalizzazione sono ormai una realtà non dico consolidata ma comunque rilevante.

Questo articolo è molto generico perchè il suo scopo è quello di aprirti gli occhi su un mondo vergine che sta iniziando a svilupparsi da pochi mesi. Ciò nonostate le potenzialità sono davvero elevate.

Sfruttare le opportunità offerte dal geomarketing credo sia un obbligo: sarebbe davvero un peccato lasciarsele sfuggire. Siamo nel web 2.0 e bisogna conoscerlo per sfruttarlo al meglio.

Certo, la cosa potrebbe incutere un po’ di timore in quanti sono maggiormente attenti alla propria privacy. Ciò non toglie, però, che moltissimi sono gli utenti che non hanno di questi problemi. È proprio su di loro che si dovrebbe far leva.

Quanto meno per provare e per capire se effettivamente questo può essere un buon canale promozionale. Magari si potrebbe scoprire che non è utile, come non è utile, pare, aprire un negozio e-commerce su Facebook!

Tu hai mai usato un servizio di geolocalizzazione come utente? E come commerciante? Che ne pensi? Potrebbe essere utile per la tua attività online?

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