Ne ho parlato in un post precedente: la registrazione obbligatoria è un problema per l’ecommerce.
Quando acquista il cliente non vuole perdere tempo, non vuole intoppi, non vuole ostacoli. Nella sua testa il processo deve essere semplice: 1) Scelgo 2) Metto nel carrello 3) Ordino. Non deve esserci nessuna fase intermedia, niente che lo costringa ad aspettare, a pensare, a scrivere più del necessario.
Il cliente è fraccomodo e coccolone!
Nell’articolo precedente ti ho spiegato che prima di eliminare la registrazione obbligatoria devi valutare se ti conviene perchè inevitabilmente potresti perdere qualche funzionalità utile come la possibilità di attivare campagne di marketing ad hoc.
Sul versante opposto anche il tuo cliente potrebbe perdere qualche utile funzionalità come la possibilità di consultare la cronologia dei propri ordini passati.
Il dilemma quindi rimane: sacrifico la funzionalità in favore della comodità o la comodità in favore della funzionalità?
Questo della registrazione è un tema che mi ha molto colpito ed ecco che, quindi, sono qui, di nuovo, a scrivere sull’argomento ma questa volta con una (possibile) soluzione.
La soluzione esiste già e si chiama web2.0.
Il web 2.0: un rapido ripasso
Di web 2.0 ho parlato in passato. In quel post ti ho spiegato che la caratteristica fondamentale del web2.0 è il suo essere interconnesso: ogni sito è potenzialmente in grado di connettersi con ogni altro sito.
Questo semplice principio viene già utilizzato da molti siti che permettono di effettuare l’accesso utilizzando username e password di altri siti o portali come Facebook o Twitter.
Perchè non applicarlo anche all’ecommerce?
Perchè non permettere ai tuoi clienti di collegarsi al tuo negozio online con i dati che usano sui social networks?
I perchè di una soluzione
Perchè? Perchè il vecchio adagio recita “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.
E mai adagio fu più azzeccato di questo dal momento che Internet è metaforicamente paragonata al mare (metafora che uso anche nel mio whitepaper “Per pescare non basta una canna ovvero i costi sommersi dell’ecommerce“).
Essendoci il mare di mezzo l’unica cosa che possiamo sperare è che prima o poi qualche programmatore di buona volontà 1) legga questo post; e soprattutto 2) si metta con impegno ad implementare questa funzione nell’ecommerce rendendo pace all’anima nostra e a quella dei nostri clienti.
Insomma, il sistema esiste già e viene usato con soddisfazione.
Addrittura esiste un progetto già da qualche anno (già da quando “web2.0” non si capiva se era uno stile di design o un trend di programmazione!) che si chiama OpenID che ti permette di loggarti su qualunque sito supporti questo sistema (e lo supporta, per esempio, il CMS Joomla!).
Facebook ha messo a disposizione un’API, Facebook Connect (anche questa supportata già da Joomla!) che permette ad ogni sito di far eseguire il login ai propri utenti utilizzando le credenziali di accesso di Facebook.
Lo stesso vale per Twitter e per i Google Account (entrambi i sistemi sono già implementati in Joomla!).
Insomma, siamo nell’era del web2.0 ma mi pare che le basi ancora non le abbiamo costruite nell’ecommerce, quanto meno abbiamo un bell’edificio disabitato.
Mi ricorda tanto il classico scempio costruttivo all’italiana.
Ci vuole una nuova impostazione, che sia moderna, basata sulle tecnologie attuali.
Evoluzione, progresso! Forza! Al lavoro!